martedì 2 ottobre 2012

L'universo in un piatto

Come già detto nei post precedenti, la cucina contemporanea sembra essere infetta da disperati tentativi di evoluzione, da metodi di cucina egoici sviluppati da chef egoici che inevitabilmente generano piatti egoici, di certo curiosi nell'aspetto e nel sapore ma anche morti e senz'anima. Nella mia visione la chiave per una cucina completa e innovativa è il cuoco-ricercatore, non più inteso come personalità fortemente egoica ma come individuo nella sua essenza che canalizza le intuizioni e le porta a terra creando piatti squisiti, innovativi, vitali e carichi di energia. Lavorando sul cuoco si lavora quindi sul piatto creato.

Ecco che il piatto non è più separato da tutto il resto, nè dall'ambiente dove nasce, nè da chi lo crea e nemmeno dalla galassia più lontana. Sembra un assurdità ma è davvero così.
Cosa collega ogni cosa nell'universo? Viene chiamato con vari nomi come Rei, Prana, Wankantanka, Soffio Divino, e ultimamente va di moda chiamarlo bosone di Higgs.
Alle opere d'arte, oltre che essere permeate di quest'energia, è stata applicata una costante che è presente in tutto l'universo la quale non vi è antologia della sua applicazione in cucina.. E' il Rapporto Aureo, una sorta di manifestazione dell'armonia divina che è stata applicata ai dipinti, alla scultura, all'archittettura, al design e alla musica.

Deriva dai numeri di Fibonacci e la possiamo trovare sia nel macrocosmo che nel microcosmo: ad esempio nella via lattea la lunghezza della sua doppia elica divisa per la sua larghezza ci dà 1.618, cioè il numero aureo. I pianeti del sistema solare sono distanti dal sole in base a questo rapporto. La lunghezza che va dalla mano al gomito e quella dal gomito alla spalla, se dvise tra loro danno 1.618. In un viso ritenuto esteticamente bello, le varie misure di occhi, naso, labbra, sono in rapporto aureo; proprio come nella gioconda di leonardo e in tanti altri dipinti, sculture, opere archittettoniche, composizioni musicali etc.. ma non nella vasta arte culinaria la quale richiede fortemente un nuovo senso, una nuova direzione non più egoica ma più universale .

Questo è il vero significato di Cucina Olistica, una definizione che abbandona il concetto di Olismo relativo alle tecniche di guarigione e che si riappropria del suo vero significato di Totalità e non-separazione degli elementi.
Allora possiamo rendere armonico un piatto rispettando le proporzioni auriche tra i pesi degli ingredienti, in modo naturale senza necessariamente avere in una mano il mestolo e nell'altra la calcolatrice ma si userà un procedimento irrazionale, una sorta di scorciatoia metafisica, un nuovo metodo di cucinare rivelato nel libro "la Cucina Olistica".
Un metodo che mi limito solo ad accennare nel blog perchè, si sa, ci sono 2 regole per una buona riuscita: 1 è non dire tutto quello che sai. --------------------------------------------------------------------------------- Creative Commons License
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